venerdì 25 novembre 2011

COS'E' LA CARTA?

E una massa di fibre cellulose unite a creare una serie di texture diverse. Il cotone, che ha fibre lunghe e resistenti, è il materiale più adatto per la sua produzione.

UNO SCRITTORE HA DETTO.....

Uno scrittore ha detto: "Dopo la carne, il legno e forse l'aspirina, la carta è probabilmente la materia più importante che abbiamo. Ha più utilità e valore di qualsiasi altra cosa eccenzion fatta per lo spirito dell'uomo e la stampa, che però non avrebbe senso e non esisterebbe senza un supporto su cui stampare."

ATTENZIONE!!!!!!!!!! "CARTAPESTAIA" PERICOLOSA

Che ne dite? Artista era troppo esagerato così, ho pensato a cartapestaia, vi piace? Lo so che c'è un coro che dice: noooooo!!!!


MAI DISTURBARLA QUANDO CREA......

giovedì 24 novembre 2011

AI MIEI LETTORI

SCUSATE MA IO NON SO SCRIVERE!!!!!!!!!!

COSA SERVE??? BEH UN LABORATORIO!!!

il laboratorio più incasinato della terra, il laboratorio che dopo essere stato messo in ordine ha la capacità di tornare subito in disordine, il laboratorio dove il pavimento è gres misto colla vinilica, il laboratorio dove nemmeno io so più cosa ci sia dentro, è lui.... il LABORATORIO

La realizzazione di questo tavolo devo dire che è stata una delle mie prime grandi soddisfazioni con la cartapesta!!!!!!!! lo adoravo, avrei voluto che nessuno lo volesse per non vedermelo portare via ma....... siamo a luglio, mercatino dall'alabastro allo zenzero di Montechiarugolo, una ragazza di Monticelli passa, lo guarda, lo riguarda, mi chiede quanto costa poi va via con le amiche..........ma........ dopo un po' ritorna, si è innamorata di questo tavolo e le amiche la aiutano prestandole i soldi che in quel momento le mancavano, l'ho visto andare via da me, noooo, ma lei mi sembrava proprio soddisfatta. Ho incontrato questa ragazza ad un altro mercatino a Monticelli dopo anni e.. ha detto di avere ancora il mio tavolo, soddisfazione immensa.

La fase di realizzazione di un mobile è costituita da varie fasi, prima di tutto è necessario realizzare la sagoma base sulla quale lavorare.
Una volta messi assieme tutti i pezzi si incomincia!!!!!!
Possono essere utilizzate due tecniche, la carta a strisce oppure quella macerata, la scelta dipende molto dal tipo di uso a cui l'oggetto sarà destinato.
Una volta ricoperto di carta e quindi una volta diventato vera e propria cartapesta, sono solita tinteggiarlo con una mano di tempera bianca per far si che la carta finale, che verrà applicata sopra, necessiti di meno strati.



COSA SERVE??????

serve tanta, tanta, tanta, tanta colla vinilica diluita con l'acqua e tanta, tanta, tanta carta


DURANTE IL LAVORO

Giusto per capire un po' come funziona, ecco un'immagine di una cornice per uno specchio in fase di lavorazione, chi direbbe mai che alla fine diventa lo specchio natura che ho messo nelle foto!!!!

LA CARTAPESTA

La cartapesta ha origini antichissime. Compare infatti in Cina poco dopo l'invenzione della carta, all'incirca all'inizio dell'anno 100 d.c.. I lunghissimi e faticosi metodi di lavorazione di quest'ultima stimolarono immediatamente la ricerca di un modo per riutilizzare la carta dopo il primo impiego. Nasce così la cartapesta.
Tra gli scavi archeologici cinesi sono stati rinvenuti diversi elmi da guerra realizzati in cartapesta laccata. Nell'VIII secolo d.c. per mezzo di alcuni prigionieri cinesi catturati dai persiani, il segreto della fabbricazione della carta cominciò a diffondersi in Medioriente fino al Marocco. Alla fine del X secolo d.c. la carta aveva ormai sostituito il papiro in Spagna, Francia e Italia. Si utilizzavano stracci, vecchi reti, cortecce d'albero e altri materiali di scarto. Un lavoro duro e lunghissimo. In tempi nei quali davvero non si buttava via niente. Il recupero degli avanzi di lavorazione della carta fu una conseguenza naturale. In Italia la cartapesta fu introdotta dai soliti mercanti  veneziani che, a contatto con l'Oriente, importavano piatti, specchi, giocattoli e altri piccoli oggetti. Fu però nella seconda metà del 1600 che in Francia e in Inghilterra, dove arrivavano sempre maggiori quantità di manufatti orientali, si intuirono le potenzialità di questo materiale. All'inizio furono piccoli oggetti a essere riprodotti, emulando le laccature tipiche cinesi, ma dalla fine del 1700 in avanti si iniziò a utilizzare la cartapesta per la costruzione di mobili ed elementi architettonici. Iniziò così una fiorente industria. Venivano imitati stucchi e modanature. Sorsero molte fabbriche specializzate nella produzione di mensole, elementi decorativi per soffitti, cornici per specchi. La carta macerata, leggerissima in confronto al legno o al gesso, era molto adatta agli ornamenti da appendere a soppalchi e pareti. Generalmente veniva dorata con foglia d'oro e polveri metalliche. Ma il grande successo della cartapesta fu decretato in Inghilterra a partire dalla seconda metà dell'800. La moda dei mobili di papier machè si diffonde velocemente ed è destinata a una larga committenza. Vengono realizzati mobili e piccoli oggetti, leggeri e solidi.
La cartapesta si presta alla realizzazione di forme bizzarre e particolari, soddisfacendo l'eclettico gusto dell'epoca. La decorazione tipica è a fondo nero con fittissimi intrecci floreali dipinti o intarsiati con foglia d'oro o madreperla; ma appaiono anche fondi blu, verdi e rosso scuro. All'inizio del '900 la cartapesta scompare quasi del tutto dal mercato. L'introduzione della galvanotecnica permise di realizzare vassoi e piccoli mobili in tempi molto più veloci, con decorazioni a lacca altrettanto belle e a costi notevolmente più bassi. Il papier machè rimarrà presente però nell'arte popolare. Dalle raffinate teste di bambole alle marionette, fino alla produzione di arte sacra. Presente più o meno in tutti i paesi del mondo, questa tecnica versatile e originale è sopravisssuta ed è arrivata sino a noi.