giovedì 24 novembre 2011

LA CARTAPESTA

La cartapesta ha origini antichissime. Compare infatti in Cina poco dopo l'invenzione della carta, all'incirca all'inizio dell'anno 100 d.c.. I lunghissimi e faticosi metodi di lavorazione di quest'ultima stimolarono immediatamente la ricerca di un modo per riutilizzare la carta dopo il primo impiego. Nasce così la cartapesta.
Tra gli scavi archeologici cinesi sono stati rinvenuti diversi elmi da guerra realizzati in cartapesta laccata. Nell'VIII secolo d.c. per mezzo di alcuni prigionieri cinesi catturati dai persiani, il segreto della fabbricazione della carta cominciò a diffondersi in Medioriente fino al Marocco. Alla fine del X secolo d.c. la carta aveva ormai sostituito il papiro in Spagna, Francia e Italia. Si utilizzavano stracci, vecchi reti, cortecce d'albero e altri materiali di scarto. Un lavoro duro e lunghissimo. In tempi nei quali davvero non si buttava via niente. Il recupero degli avanzi di lavorazione della carta fu una conseguenza naturale. In Italia la cartapesta fu introdotta dai soliti mercanti  veneziani che, a contatto con l'Oriente, importavano piatti, specchi, giocattoli e altri piccoli oggetti. Fu però nella seconda metà del 1600 che in Francia e in Inghilterra, dove arrivavano sempre maggiori quantità di manufatti orientali, si intuirono le potenzialità di questo materiale. All'inizio furono piccoli oggetti a essere riprodotti, emulando le laccature tipiche cinesi, ma dalla fine del 1700 in avanti si iniziò a utilizzare la cartapesta per la costruzione di mobili ed elementi architettonici. Iniziò così una fiorente industria. Venivano imitati stucchi e modanature. Sorsero molte fabbriche specializzate nella produzione di mensole, elementi decorativi per soffitti, cornici per specchi. La carta macerata, leggerissima in confronto al legno o al gesso, era molto adatta agli ornamenti da appendere a soppalchi e pareti. Generalmente veniva dorata con foglia d'oro e polveri metalliche. Ma il grande successo della cartapesta fu decretato in Inghilterra a partire dalla seconda metà dell'800. La moda dei mobili di papier machè si diffonde velocemente ed è destinata a una larga committenza. Vengono realizzati mobili e piccoli oggetti, leggeri e solidi.
La cartapesta si presta alla realizzazione di forme bizzarre e particolari, soddisfacendo l'eclettico gusto dell'epoca. La decorazione tipica è a fondo nero con fittissimi intrecci floreali dipinti o intarsiati con foglia d'oro o madreperla; ma appaiono anche fondi blu, verdi e rosso scuro. All'inizio del '900 la cartapesta scompare quasi del tutto dal mercato. L'introduzione della galvanotecnica permise di realizzare vassoi e piccoli mobili in tempi molto più veloci, con decorazioni a lacca altrettanto belle e a costi notevolmente più bassi. Il papier machè rimarrà presente però nell'arte popolare. Dalle raffinate teste di bambole alle marionette, fino alla produzione di arte sacra. Presente più o meno in tutti i paesi del mondo, questa tecnica versatile e originale è sopravisssuta ed è arrivata sino a noi.

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